Il the è freddo
come l'aria che arriva
e ti scalda dentro
sulle palpebre.
nutre gli animi morti
delle disgrazie disattese
ma aspettate.
giornate di vento
raffreddano il mio the
che nel frattempo
è diventato miele.
è starsene seduti
su di un buco senza fondo
è pregare l'inumanità
di un gioco noioso
è decidere di non decidere
che forse sarà il caso
di non Pensare
a ciò che ci dà da pensare.
il mio the freddo
non reclama la rivincita.
domenica 12 settembre 2010
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